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San Pietroburgo. Principesco sogno di ghiaccio

Sezione 1
Sezione 2
Palazzo Menšikov
Aleksandr Menšikov. 1727
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Sono stato lo statista e il maresciallo

favorito da Pietro I, che, nel 1707 mi donò l'isola Vasil'evskij,
per poi togliermela sette anni dopo... Nonostante ciò, in quegli anni, riuscii a costruire questo splendido palazzo, il più sfarzoso edificio della città di San Pietroburgo, al meno per la mia epoca. Seduto nella mia stanza preferita, lo "Studio di Noce", davanti ai miei amati scacchi di artigianato indiano, guardo fuori dalla finestra, attraverso i vetri smerigliati.


La Neva scorre davanti ai miei occhi, con il suo lento passo, mentre pezzi di ghiaccio riemergono in superficie dal fiume. Il vento gelido entra dagli infissi. Mi alzo e mi avvio verso la camera da letto per riscaldarmi al fuoco del mio camino con intarsi dorati, ricca dei miei oggetti preziosi e con un mio ritratto di gala. Prima di ciò,
mi fermo ad osservare la mia immagine nello specchio con cornice d'ambra di Pietro. Per fortuna che il periodo del Domostroj, che proibiva di specchiarsi per motivi religiosi, è finito, vanitoso come sono! Il mio palazzo è ricco di mattonelle olandesi, maioliche russe e piastrelle bianche con disegni in cobalto, che riproducono scene pastorali,

pitture e statue portate dai miei viaggi in Europa. La camera di mia cognata, Varvera, donna estremamente ambiziosa e di cattivo carattere, ha mobili eleganti con mosaici di legno e porcellane di Deft. Quelli che ho vissuto, son stati anni meravigliosi. Peccato soltanto che i miei rapporti con Pietro siano degenerati...

Sezione 3



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