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Parigi. Cafés, amis et impressions

Sezione 1
Sezione 2
Giverny, Giardino di Monet
Claude Monet. 1883
PLAY ME
Ormai, son diventato il protagonista

dell'Impressionismo! A Parigi mi sono distinto,
oltre che per le mie indubbie capacità artistiche, anche per l'eleganza, il carisma e il successo di cui ho goduto con le signore che ho conosciuto in città. All'età di quarantatré anni, decisi di acquistare una vecchia casa colonica, presso Giverny, e mi ci trasferii con tutta la mia famiglia; lì mi sarei dedicato totalmente alla pittura e alla cura del giardino.


Coltivavo le mie piante, accostando le tinte dei fiori come in una gigantesca tavolozza. Durante la vecchiaia, riversai tutta la mia energia in piccolo angolo di paradiso, che tanto amavo; dipingendolo, cercavo di metterne in evidenza il fascino, la poesia e produssi un gran numero di composizioni. Più ancora degli alberi e dei fiori, mi attraeva la superficie dell'acqua. I fiori acquatici sono ben lungi dall'essere l'intero spettacolo; in realtà sono soltanto il suo accompagnamento.
L'elemento base è lo specchio d'acqua, che fa mutare l'aspetto delle cose in ogni istante, in quanto i brandelli di cielo vi si riflettono conferendogli vita e movimento. Decisi di ricavare, nel giardino, un piccolo stagno, che ornai con ninfee dai diversi colori. Al tema dei fiori sull'acqua, mi appassionai e vi avrei lavorato quasi con cieco accanimento.

Le ninfee diventarono, per me, una fonte inesauribile di spunti e d'ispirazione, tant'é che le dipingevo febbrilmente; emersero innumerevoli versioni con le quali colsi gli effetti luminosi e cromatici che mutavano di continuo.

Sezione 3



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