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Parigi. Cafés, amis et impressions

Yerres, Centro del paese
Gustave Caillebotte. 1888
PLAY ME
Yerres,

che si trova nella periferia sud di Parigi,
deve la sua fama proprio a me, vista la mia attività di pittore e mecenate. Molti anni fa, durante un viaggio in Italia con mio padre, scoprii la pittura e ne rimasi ammaliato. Dopo la sua morte, disponendo di un patrimonio notevole, divenni un punto di riferimento e un supporto per molti pittori. Fui uno dei primi a capire che la fotografia fosse il miglior mezzo


per documentare la vita di tutti i giorni. Decisi allora di dare ai miei dipinti un taglio spiccatamente fotografico, privo di quell'esplosione di colori che caratterizzava la scuola dei miei amici. Ritraevo i personaggi in movimento, nella loro piena naturalezza, senza filtri e senza pose. Anche quando fissavo l'immagine immobile di un uomo affacciato
su un balcone sopra le vie di Parigi, lo riprendevo anonimo, voltato di schiena, come in uno scatto colto alle sue spalle d'improvviso. Non mi piacevano le pose; non le ritenevo affatto naturali o spontanee. A differenza dei miei colleghi, io non avevo bisogno di vendere i lavori che creavo. Aiutai, invece, economicamente gli amici più in difficoltà,

come Monet, che era sempre senza soldi, e a cui pagavo regolarmente l'affitto dell'appartamento in rue Saint Lazare, nel centro di Parigi. Oppure compravo i loro quadri, per sostenerli. Alla fine, misi insieme una collezione di sessantotto opere, che comprendevano tele di Pissarro, Monet, Renoir, Sisley, Degas, Cézanne e Manet.

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