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San Pietroburgo. Principesco sogno di ghiaccio

Cattedrale di Sant'Isacco
Caterina II di Russia. 1790
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Il mio vero non è Caterina, ma Marta.

La storia è lunga e turbolenta, quindi non ti tedierò.
Ti dico solamente che, un giorno, ho incontrato Pietro e tutto cambiò... Nel 1707, io e lui ci sposammo la prima volta in segreto. Dal nostro primo matrimonio, nacquero ben tredici figli, dei quali, con nostro dolore, solo due femmine raggiunsero l'età adulta. In quegli anni, io e mio marito, lo zar, vivevamo in una capanna di legno di tre stanze.


Volevamo vivere come una coppia normale, crescendo i nostri bambini e curando il giardino. Fu un matrimonio d'amore, il nostro; ero la sola in grado di calmare le sue collere frequenti e le sue crisi epilettiche. Finalmente, nel febbraio del 1712, ci sposammo ufficialmente nella Chiesa di Sant'Isacco. La chiesa, a quei tempi, era di legno, fino a quando,
Alessandro I, non decise di servirsi di architetti per ricostruire la struttura. Ci vollero ben quarant'anni per terminare la costruzione! Furono utilizzate decine di minerali diversi. Per questo motivo, la struttura sarebbe stata definita "il Museo della Pietra Colorata". Sulla cupola, realizzata con ben cento chili di oro, sarebbe stata raffigurata una colomba,

in seguito, che simboleggia lo Spirito Santo. Adoravo i lapislazzuli e Pietro me ne faceva spesso dono. All'interno della cattedrale, fu ricreato un ambiente ricco dei miei amati minerali azzurri. Questo luogo sacro dagli spazi immensi può tenere fino a dieci mila persone, ma, l'architetto, pensò bene di considerarne solo settemila, vista l'ampiezza delle gonne delle dame.

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