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Parigi. Cafés, amis et impressions

Pontoise, Centro del paese
Camille Pissarro. 1867
PLAY ME
A Parigi,

ho avuto modo di conoscere approfonditamente
Monet, Guillaumin e Cézanne, artisti che, come me, nutrivano una spiccata insofferenza per i convenzionalismi accademici e per la dittatura artistica dei Salon. Grazie a queste solide e belle amicizie ebbi l'opportunità di condividere le mie esperienze artistiche con qualcuno, sapendo al contempo di non essere solo nella mia "battaglia" pittorica.


Grato della fraterna amicizia che mi legava a Cézanne, posso affermare di diritto, che, a Pontoise, ci influenzammo a vicenda. Devo molto a lui. Decisi di spostarmi diverse volte a Pontoise. La topografia molto varia e talvolta assai impervia della cittadina, edificata su una sponda dell'Oise, bene si prestava ad insolite raffigurazioni
e costituiva una tematica inesauribile. Ciò che più di ogni altra cosa apprezzavo di questo posto era l'alternanza continua tra soggetti di città e di campagna. In vari dipinti rappresentai Pontoise, come in Frutteto con alberi in fiore in primavera. Ritenevo che Pontoise fosse esattamente il luogo in cui la bellezza del giardino primaverile avesse un fascino magico e,

di fatto, proprio in questo luogo, fui in grado di catturare, nel modo più originale, la meraviglia della natura che si stava svegliando. Seppur mi trovassi fuori dalla capitale, Parigi rimaneva l'epicentro della mia produzione, come, del resto, valeva per tutti gli Impressionisti.

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