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Parigi. Cafés, amis et impressions

Parigi, Musée d'Orsay
Édouard Manet. 1865
PLAY ME
Al Museo d'Orsay

è esposta una delle mie opere più celebri,
ma anche una delle più criticate. Ovviamente, essere il precursore di quella corrente che sarebbe stata chiamata "impressionista" comporta anche pesanti critiche. Adoro lo scandalo e, al Salon, volevo che i borghesi osservassero le mie opere, sconvolti, affinché strabuzzassero gli occhi, facendo gesti di diniego. Amavo a tal punto la provocazione che,


dopo i pesanti rimproveri rivolti alla mia Colazione sull'erba, decisi di rivedere totalmente Olympia, il dipinto che stavo realizzando, per renderlo più scioccante. Nella tela dipinsi Olympia, una donna completamente nuda, sdraiata sul suo letto disfatto, ornata solo da un bracciale d'oro e da un sottile collarino di velluto, con una perla a goccia e con una ciabattina
ciondolante sul piede sinistro, mentre guarda direttamente verso l'osservatore, con leggera sfacciataggine. Fece molto scandalo, quando fu esposta al Salon, nel 1865; uno scandalo tale che fu necessario rimuoverla... Ci furono borghesi che, visitando il Salon, avrebbero voluto distruggerla ad ombrellate, tanto la trovavano indecente!

Per quanto mi ritenessi pronto a fronteggiare i giudizi negativi, una volta confessai al mio amico Baudelaire, che pur mi sosteneva, di non essere mai stato così offeso dalle maldicenze della critica. Normalmente, mi compiacevo se il pubblico mi considerava provocatorio, trasgressivo e persino eccessivo; in quella circostanza, però, gli attacchi mi ferirono profondamente.

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