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Parigi. Cafés, amis et impressions

Parigi, Moulin de la Galette
Pierre-Auguste Renoir. 1876
PLAY ME
Sono un caro amico di Monet,

tanto che, nelle mie opere, ho voluto far trasparire tutta l'energia
della vita tipicamente bohémien. Decisi di realizzare un quadro fissandomi, come obiettivo, quello di dipingere un'istantanea della frenetica e divertente vita parigina della Belle Èpoque: dopo un'attenta ricerca, trovai, nel Moulin de la Galette, tutto quello che desideravo. Questo era un locale molto in voga, in quegli anni;


era pittoresco, ben curato ed assai caratteristico. Questa straordinaria ambientazione era stata ottenuta per mezzo della ristrutturazione di due mulini a vento abbandonati, che si trovavano sulla cima della collina di Montmartre. A rendere ancora più piacevole questo ambiente, era il nome del locale, che si riferiva alle squisite frittelle offerte in omaggio
ai clienti che pranzavano qui. Erano in molti a frequentare questo locale: artisti, pittori, studiosi, ma anche chi voleva passare una domenica pomeriggio di divertimento e chiacchiere. Quando capii che il locale poteva essere fonte di grande ispirazione per me, cominciai ad investire tutte le mie energie sulla tela. Frequentai e studiai ogni minimo particolare

del Moulin de la Galette per più di sei mesi. Dopo tanti sforzi, riuscii a terminarla e la esposi alla terza mostra degli Impressionisti; alcuni critici ritennero che i personaggi ritratti fossero delle figure troppo semplici, mentre altri, invece, con mio gran piacere, erano convinti che fossi riuscito a catturare, sulla tela, la spensieratezza e la felicità che si stava attraversando proprio in quegli anni.

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