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Istanbul. Tra croce e mezzaluna

Palazzo Beylerbeyi
Mustafa Kemal Atatürk. 1938
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Un altro palazzo d'infinita bellezza,

pervenutoci dal defunto Impero ottomano, è il palazzo Beylerbeyi,
che prende il nome da un sobborgo della capitale lungo la sponda asiatica del Bosforo. Questa era la residenza estiva dei sultani Ottomani, costruita negli Anni '60 dell'800. Anche l'imperatrice Eugenia di Francia visitò il Beylerbeyi, nel viaggio che la condusse all'inaugurazione del Canale di Suez. Proprio in quell'occasione, lei venne schiaffeggiata dalla madre del sultano Abdul Aziz,


per aver osato entrare nel palazzo al braccio dell'uomo. Eugenia di Francia rimase così talmente colpita dall'eleganza di questo palazzo che mise una copia nella sua camera da letto al Palazzo delle Tuileries, a Parigi. Durante il mio governo, ho fatto approvare la costituzione, riscrivere i codici, introdotto il calendario gregoriano,
industrializzato intensamente il mio Paese. Riformai l'abbigliamento e il comportamento maschile e femminile, occidentalizzandoli, vietando persino il velo alle donne e il fez agli uomini. Ho abolito la poligamia e concesso la parità di diritti alle donne. Quello che ho sempre avuto intenzione di fare, era trasformare, in modo estremamente radicale,

la cultura e l'identità turca una volta per tutte, tagliando tutti i ponti col passato! Istanbul divenne il centro nevralgico di questo radicale cambiamento; una città millenaria, da sempre crocevia di molteplici storie e culture, interpolata tra un mondo e l'altro.

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